Il Premier

Vanni

... in principio fu la necessità
Subito dopo incalzata dalla curiosità.
È così che nascono nuove cose. È così che si va avanti...

Vanni

Dobbiamo fare un viaggio indietro nel tempo e tornare a fine settembre 1985.

Due giovani forti scalatori - Alberto attorno i 25 e Andrea 28 anni - si sentono un pò "saturi" del frequentare il solito Badolo.

È una di quelle sere di fine estate, con l'odore del calcare dolomitico ancora addosso e la testa già a fare i suoi viaggi immaginari sul calcare Verdoniano.

Alberto esce dalla fabbrica alle 17:00 prende la sua 127 e va a recuperare Andrea. La luce è ancora tanta per una pomeridiana sulla "Cengia". Ma questa volta vanno avanti e si fermano un pò dopo il ponte di Battedizzo a vedere quelle pareti leggermente appoggiate che danno nell'occhio guardandoli da Badolo alto.

Si fa fatica ad andare su. La vegetazione è fitta-fitta. La paretina che incontrano - Dio buono - sembra cosi buona e mica tanto inclinata. Vanno su, contornando la parete da destra e scendono in doppia "ispezionando" la parete e... sbavando!

Fu così in PRINCIPIO.

L'inizio fu esaltante.

Andrea, volendo tirar fuori una via dura e cazzuta, scava pochissimo. Appigli e appoggi minimalisti. Improvisa una sosta sul tronco di un albero in cima e nasce cosi' la PRIMA e forse la piu' bella via di Fosso. I chiodi che utilizza sono tasselli 8mm! e ne mette 5.

Nasce cosi' stress.

Chiodatore e fautore delle prima salita in libera: Andrea Vanni.

Andrea è nato a Bologna nel 1957. Oggi pesa 71 kg per 178cm di altezza.

Ha cominciato di scalare nel 1974 a Courmayeur con la Guida Alpina Beppe Catellino e con Oscar Taiola, mentre prima sciava tanto ed era, ed è, un ottimo sciatore. Dalle nostre parti, a Badolo bassa, ha iniziato a scalare nel 1978.

È un tipo di poche parole e non facile da avvicinare e per questo molto frainteso. Ma è una persona buona e un ottimo professionista. Sia come Guida Alpina - attualmente presidente del Colleggio Regionale - che come rappresentante di due dei piu' popolari marchi d'arrampicata La Sportiva e Mammut.

Fautore di poche vie di arrampicata sportiva ma quelle poche sono veramente gioielli: oltre a stress dalle sue mani nasce il primo 8a dell'Emilia Romagna, sempre a Fosso, nel Maggio del 1986. Via che come prima ripetizione fu fatta da Rolando Larcher!

Andrea cerca di costruire una via al limite delle proprie capacita fisiche e scava gli appigli in forte strapiombo, un pò più su di dove riesce ad arrivare. All'inizio riesce appena appena a fare movimenti in fila! Ma non è uno che assedia la via. Secondo Andrea e secondo l'etica e il modo di pensare a quell'Epoca (1985 !) le vie si dovrebbero fare in pochi tentativi se non a vista!

Tanto lavoro a secco quindi nel garage di casa sua per arrivare ad avere la forza ad affrontare i passaggi e soprattutto l'uscita di bella e impossibile che da sola non è meno di 7a/7a+ boulder!

La salita in libera arriverà per lui dopo un anno di preparazione!

Di Andrea è anche il barman e lo sbirro, un diedro abbastanza aperto ed una linea quasi tutta naturale che toccava il 7c. Andrea non aveva finito di chiodarla quando "rimasi fregato dai giovani (allora) Luigi T. (carabiniere all'epoca, lo sbirro) e Marco (il barman) che chiodarono il resto della via trasformandola in 6c".

Poi non dimentichiamo: Perversioni Sessuali a Bismantova e le bellissime e tecnicissime vie Premier e la Nera a Laste in Dolomiti.

Fu il compagno di cordata di Alberto Corticelli per tanti anni, fino a quando Alberto smise di scalare dopo il suo matrimonio (poco dopo Alberto morì in canoa).

Vanni e amici

Andrea e Alberto hanno cercato il limite prima fisico e poi tecnico nell'arrampicata Sportiva. Tanto lavoro a secco con sospensioni con sovracarico per aumentare la forza e la capacità di tenere appigli sempre più piccoli. Inventare movimenti e posizioni che si avvicinano di piu' alla danza che all'alpinismo. Chiodature "allegre" e passi obbligatori per dare anche un impegno e difficoltà psicologica alla via.

Scalare al limite, vuol dire questo: portare se stessi più vicini al massimo delle nostre possibilià fisiche, tecniche e psicologiche.

Adattamento del racconto: Spiro

Nella foto, da sinistra a destra sotto "Vedo Nero" quando ancora non c'era la via, abbiamo Edith e Sergio Valentini, Vanni e Paola Lugo (davanti a Lui), Tiziano Nanuzzi, Alberto Corticelli e davanti a loro, seduto, Luca Favero.